11 giugno

di admin

Nonostante oltre 800 cittadini italiani abbiano già sottoscritto l’appello per la ricerca pubblica promosso dai ricercatori e dagli studenti del settore biotech, ad oggi non abbiamo ricevuto alcuna risposta dalle autorità competenti. Domani, a meno di sorprese, avrà il via il processo di distruzione dei campi sperimentali di ricerca agrobiotecnologica presso l’Università della Tuscia. E’ una prospettiva terribile, che ci amareggia e ci addolora. In particolare, ci rattrista l’assoluta distanza fra il mondo della politica e quello della ricerca e della società civile, che invece si è tempestivamente mobilitata per scongiurare un vero e proprio attacco al futuro della ricerca nel nostro Paese. Nonostante ciò, vogliamo ringraziare tutti coloro che hanno firmato questo appello, e tutti coloro che lo vorranno continuare a firmare. Vogliamo continuare a promuovere questo appello, superando i 1000 firmatari, per mostrare un segno tangibile dell’importanza percepita di una libera ricerca pubblica in un paese che, in tempi di crisi, deve investire sulle proprie competenze e sui propri talenti.

Even if over 800 Italian citizens have signed the appeal not to discontinue the publicly funded research on agro-biotechnology promoted by researchers and students of the Life Science, no response from the competent authorities has been given. Tomorrow, the process of disposal of the experimental field trials of the University of Tuscia will begin. It is a dreadful perspective, which makes sorry and sad all of us. In particular, we are saddened by the distance which divides politics form the research sector. Even more, we would like to point out that , despite the silence of politicians, citizenship promptly responded to avoid a real attack to the future of the Italian public research. Nonetheless, we would like to thank every person who supported and signed our appeal. We also would like to thank all the people who will give their contribution signing this appeal in the forthcoming days. We want to continue promoting this appeal, outnumbering the barrier of 1000 signature, in order to show a tangible sign of the perceived importance of the freedom of publicly funded research in Italy. In fact, especially during an economical crisis, a solid and farseeing society must invest on its competence and talents.

Simone Maccaferri, presidente dell’Associazione Nazionale Biotecnologi Italiani